{"video":[{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":1415,"end":1638},"spot":null,"idx":0,"id":"vd-0","videoId":0}],"contents":[{"id":"gm-0","pos":{"top":"14","left":"90"},"time":{"start":25.7,"end":102},"zoom":8,"mapType":"roadmap","ind":"Strada Provinciale 528, 71018 Vico del Gargano FG, Italia","loc":{"lat":"41.84","lng":"16.02"}},{"id":"wk-1","pos":{"top":"15","left":"90"},"time":{"start":130.5,"end":190},"art":"Cavallo","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n\n\n<p>Il <b>cavallo</b> (<i><b>Equus caballus</b></i> <span style=\"font-variant: small-caps\">Linnaeus</span>, 1758), è un mammifero di grossa taglia appartenente all'ordine dei <i>Perissodactyla</i>, sottordine degli <i>Hippomorpha</i>, unico della famiglia <i>Equidae</i>, genere <i>Equus</i>, specie <i>Equus caballus</i>.</p>\n<p>L'evoluzione del cavallo è cominciata dai 55 ai 45 milioni di anni fa e ha portato dal piccolo <i>Hyracotherium</i> con più dita al grande animale odierno, a cui rimane un unico dito. L'essere umano ha iniziato ad addomesticare i cavalli più tardi rispetto ad altri animali, attorno al 5.000 a.C. nelle steppe orientali dell'Asia (il tarpan), mentre in Europa lo si inizierebbe a vedere non prima del III millennio a.C. I cavalli della specie <i>caballus</i> sono tutti addomesticati, sebbene alcuni di questi vivano allo stato brado come cavalli inselvatichiti, diversi dai cavalli selvaggi che, invece, non sono mai stati addomesticati. L'unico cavallo selvaggio rimasto oggi è il quasi estinto cavallo di Przewalski. Il cavallo ha accompagnato e accompagna l'uomo in una notevole varietà di scopi: ricreativi, sportivi, di lavoro e di polizia, bellici, agricoli, ludici e terapeutici. Tutte queste attività hanno generato vari modi di cavalcare e guidare i cavalli usando ogni volta i finimenti più appropriati. L'uomo trae dal cavallo anche carne, latte, ossa, pelle e capelli, nonché estratti di urine per scopi farmaceutici.</p>\n<p>La femmina del cavallo, chiamata giumenta, ha un periodo di gestazione dei puledri di circa undici mesi, al termine dei quali il piccolo, una volta partorito, riesce a stare in piedi e a correre da solo dopo pochissimo tempo. Solitamente l'addomesticamento avviene dopo i tre anni di vita dell'animale. A cinque anni è completamente adulto, con una prospettiva di vita che si aggira sui 25-30 anni. Il cavallo presenta un'elevata specializzazione morfologica e funzionale all'ambiente degli spazi aperti come le praterie, in particolare ha sviluppato un efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all'alimentazione con erbe dure integrate con modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici.</p>\n<p>Le oltre trecento razze di cavalli si dividono in base alla corporatura (dolicomorfi, mesomorfi e brachimorfi) e in base al temperamento (a sangue freddo, mezzo sangue e i cosiddetti purosangue). Il tipo brachimorfo comprende i cavalli da tiro (Shire, Vladimir, Gipsy Vanner, ecc.), il tipo dolicomorfo le \"razze leggere da sella\" (purosangue inglese, arabo, trottatori, ecc.), mentre il tipo mesomorfo comprende le \"razze da sella\" (inglese e americana, Quarter Horse, trottatori, ecc.).<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 776/1000000\nPreprocessor generated node count: 8234/1500000\nPost‐expand include size: 12887/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3028/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Equus caballus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Equus caballus"},{"id":"wk-2","pos":{"top":"13","left":"90"},"time":{"start":288,"end":318},"art":"Daunia","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>La <b>Daunia</b> (in greco <i>Δαυνία</i>) è una subregione geografico-culturale della Puglia, nota anche col nome di Capitanata. Coincide con la parte settentrionale della regione pugliese, comprendendo il Tavoliere delle Puglie, il Gargano e il Subappennino Dauno. Anticamente, insieme alla Peucezia e alla Messapia, costituiva la Japigia o Apulia.</p>\n\n<p>Le fonti antiche (Erodoto, Tucidide, Polibio, Varrone, Festo, Plinio il Vecchio e Nicandro) parlano della suddivisione della Puglia in Daunia, Peucezia e Messapia come effetto dell'insediamento degli Iapigi, mescolanza di Cretesi e Illiri, che avrebbero scacciato gli Ausoni (che, insieme con Sabini, Lucani, Peligni, Bruzi, Campani, Equi e Sanniti, abitavano il Meridione).</p>\n\n<p>A causa della sua posizione eccentrica rispetto alle colonie greche e differenziata dalle altre due regioni degli iapigi, la Daunia subì gli influssi della civiltà greca e della Magna Grecia solo a partire dalla fine del V e dall'inizio del IV secolo a.C. L'ellenizzazione della Daunia fu accentuata da Alessandro il Molosso durante la sua permanenza in Italia. Dopo la sconfitta di Alessandro il Molosso la Daunia subì una profonda oscizzazione ad opera dei Sanniti che scendevano dall'Appennino, tanto che una parte della regione perse buona parte della precedente cultura iapigia. Infine influssi dalla Campania sono visibili dopo la penetrazione romana nella regione a partire dal 327. Nonostante tutto, o forse proprio a causa di questi molteplici contatti, la Daunia riuscì a sviluppare una ricca cultura peculiare.</p>\n<p>Tra i reperti più significativi spiccano, oltre la ceramica subgeometrica, tipica di questa civiltà, senz'altro le famose stele daunie, lastre funebri scolpite dell'VIII- VI secolo a.C., trovate nella piana sud di Siponto, presso Manfredonia, e oggi conservate nel Museo nazionale di quella città. Rappresentano i defunti, fortemente stilizzati ed erano infisse verticalmente nel terreno, in corrispondenza delle sepolture di coloro che raffiguravano. Tra i simboli scolpiti sulle stele ricorre significativamente la svastica e il fiore della vita.</p>\n<p>I principali centri dauni erano Tiati (presso San Paolo di Civitate), Uria (Vieste), Casone (presso San Severo), Lucera, <i>Merinum</i> (Vieste), Monte Saraceno (presso Mattinata), Siponto, Coppa Nevigata, Cupola, Salapia (parzialmente in agro di Cerignola e Manfredonia), Arpi o <i>Argyrippa</i> o <i>Argos Hippium</i> (presso Foggia), <i>Aecae</i> (presso Troia), <i>Vibinum</i> (Bovino), Castelluccio dei Sauri, <i>Herdonia</i> (Ordona), <i>Ausculum</i> (Ascoli Satriano), Ripalta (presso Cerignola),<i>Canusium</i> (Canosa), Melfi, <i>Forentum</i> (Lavello) e <i>Venusia</i> (Venosa).<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 194/1000000\nPreprocessor generated node count: 1118/1500000\nPost‐expand include size: 9023/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3377/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 6/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Daunia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Daunia"},{"id":"wk-3","pos":{"top":"14","left":"91"},"time":{"start":457.9,"end":487},"art":"Ofanto","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/80/PONTE_OFANTO.png/260px-PONTE_OFANTO.png\"></div><br><div>\n\n<p>L'<b>Ofanto</b> (dal latino <i>Aufidus</i>) è il più importante fiume della Puglia per lunghezza, bacino e ricchezza d'acque; inoltre, con i suoi 170&nbsp;km totali di corso risulta anche il fiume più lungo fra quelli che sfociano nell'Adriatico a sud del Reno e in assoluto il secondo del Mezzogiorno d'Italia dopo il Volturno.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 787/1000000\nPreprocessor generated node count: 9020/1500000\nPost‐expand include size: 8032/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2121/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 13/500\nLua time usage: 0.013s\nLua memory usage: 748 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ofanto\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ofanto"},{"id":"wk-4","pos":{"top":"12","left":"90"},"time":{"start":500,"end":560},"art":"Canne della Battaglia","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/d/d8/Canne2.jpg/260px-Canne2.jpg\"></div><br><div>\n\n\n<p><b>Canne</b> (<i>Cannae</i> in latino) era un'antica città della Puglia, che sorgeva a 54 m s.l.m. sopra un'altura posizionata sulla riva destra dell'Ofanto, a 9&nbsp;km dal mare. Celebre per la famosa Battaglia di Canne, oggi nella località chiamata Canne della Battaglia (BT), si possono trovare resti archeologici di grande interesse. Nei dintorni sono stati inoltre ritrovati i resti di un villaggio apulo (tra cui un <i>menhir</i>) e quelli di una necropoli.</p>\n<p>L'area archeologica si raggiunge dalla strada provinciale 142.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1143\nCPU time usage: 1.060 seconds\nReal time usage: 1.148 seconds\nPreprocessor visited node count: 4909/1000000\nPreprocessor generated node count: 24858/1500000\nPost‐expand include size: 31261/2048000 bytes\nTemplate argument size: 4591/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 19/40\nExpensive parser function count: 7/500\nLua time usage: 0.020s\nLua memory usage: 536 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Canne\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Canne"},{"id":"tx-5","pos":{"top":13,"left":91},"time":{"start":573.4,"end":603},"title":"Herdonia","text":"<p><a href=\"http://www.archeologia.unifg.it/ricerca/scavi/herdonia/herdonia.html\">http://www.archeologia.unifg.it/ricerca/scavi/herdonia/herdonia.html</a></p>\n"},{"id":"wk-6","pos":{"top":"14","left":"91"},"time":{"start":606,"end":636},"art":"Via Traiana","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>La <b>via Traiana</b> fu un'antica strada romana. Venne costruita fra il 108 ed il 110 d.C. per volontà dell'imperatore Traiano, su un preesistente tracciato di età repubblicana. Era una variante della via Appia e collegava Benevento (<i>Beneventum</i>) a Brindisi (<i>Brundisium</i>).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Via Traiana\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Via Traiana"},{"id":"wk-7","pos":{"top":"14","left":"91"},"time":{"start":714.4,"end":744},"art":"Bufalo mediterraneo italiano","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http:null\"></div><br><div><p>Il <b>bufalo mediterraneo italiano</b> è una razza di bufalo detta \"mediterranea italiana\" riconosciuta in Italia ufficialmente nel 2000.</p>\n<p>Il bufalo allevato in Italia è del tipo River, precedentemente definito \"bufalo mediterraneo\". La razza mediterranea italiana si è definita grazie al lungo isolamento e alla mancanza d'incroci con bufale appartenenti allo stesso gruppo o a gruppi diversi di altre nazioni del mondo, che ha permesso la formazione di una razza morfologicamente e funzionalmente diversa. La razza è apprezzata per il latte generato dalle bufale, che è utilizzato per la produzione della mozzarella di bufala e altri formaggi come ricotta, scamorza, stracchino, burrata, tomino, oltre lo yogurt, nonché per la carne.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 44/1000000\nPreprocessor generated node count: 278/1500000\nPost‐expand include size: 51/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Bufalo mediterraneo italiano\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Bufalo mediterraneo italiano"},{"id":"wk-8","pos":{"top":"13","left":"90"},"time":{"start":753.6,"end":783},"art":"Riserva naturale Palude di Frattarolo","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/03/Flag_of_Italy.svg/20px-Flag_of_Italy.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>La <b>Riserva naturale Palude di Frattarolo</b> è un'area naturale protetta della regione Puglia istituita nel 1980, si trova nel territorio del Comune di Manfredonia.. Occupa una superficie di 257 ha nella provincia di Foggia.</p>\n<p><br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 765/1000000\nPreprocessor generated node count: 9963/1500000\nPost‐expand include size: 7385/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2943/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 15/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Riserva naturale Palude di Frattarolo\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Riserva naturale Palude di Frattarolo"},{"id":"wk-9","pos":{"top":"15","left":"90"},"time":{"start":810.7,"end":870},"art":"Parco nazionale del Gargano","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2d/Gargano0001.jpg/284px-Gargano0001.jpg\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n<p>Il <b>Parco nazionale del Gargano</b> è un'area naturale protetta istituita dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991. Si trova in Puglia e precisamente nell'estrema parte nord-orientale, spesso definita \"Sperone d'Italia\". Il territorio (118.144 ha) è sito interamente in Provincia di Foggia ed è la parte italiana più vicina alle coste croate. L'Ente Parco Nazionale del Gargano ha sede a Monte Sant'Angelo.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 1012/1000000\nPreprocessor generated node count: 11076/1500000\nPost‐expand include size: 9985/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2757/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 23/40\nExpensive parser function count: 7/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Parco nazionale del Gargano\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Parco nazionale del Gargano"},{"id":"wk-10","pos":{"top":"15","left":"91"},"time":{"start":875.3,"end":905},"art":"Folaga","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>Le <b>folaghe</b> sono uccelli acquatici di medie dimensioni appartenenti alla famiglia dei ralli. Costituiscono il genere <i><b>Fulica</b></i>.</p>\n<p>La maggior varietà di specie si riscontra in Sudamerica ed è probabile che questo genere abbia avuto origine là.</p>\n<p>Questi ralli hanno un piumaggio quasi completamente nero e, diversamente da molti ralli, sono solitamente facili da vedere, dal momento che nuotano spesso in acque aperte piuttosto che nascondersi nel sottobosco.</p>\n<p>Sulla fronte presentano degli scudi prominenti od altre decorazioni, hanno becchi colorati e molte, ma non tutte, hanno il sottocoda bianco. Come altri ralli, hanno dita palmate.</p>\n<p>Tendono ad avere corte ali arrotondate ed a non essere buone volatrici, sebbene le specie settentrionali siano tuttavia in grado di coprire lunghe distanze; in rare occasioni la folaga americana ha raggiunto la Gran Bretagna e l'Irlanda. Le specie che migrano si spostano solo di notte.</p>\n<p>Grazie alle zampe robuste le folaghe possono camminare e correre velocemente e le loro lunghe dita sono ben adattate alle superfici soffici ed accidentate.</p>\n<p>Questi uccelli sono onnivori e si nutrono soprattutto di vegetali, ma anche di piccoli animali e uova. Durante la stagione degli amori sono aggressivamente territoriali, ma generalmente si possono vedere in stormi numerosi tra la bassa vegetazione dei laghi in cui preferiscono vivere. Negli USA uno stormo di folaghe è noto con il nome di copertura.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 424/1000000\nPreprocessor generated node count: 6087/1500000\nPost‐expand include size: 4482/2048000 bytes\nTemplate argument size: 981/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Fulica\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Fulica"},{"id":"wk-11","pos":{"top":"14","left":"90"},"time":{"start":911.4,"end":936},"art":"Svasso maggiore","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>Lo <b>svasso maggiore</b> (<i>Podiceps cristatus</i> <small>Linnaeus, 1758</small>) è un uccello della famiglia dei Podicipedidi.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 425/1000000\nPreprocessor generated node count: 6039/1500000\nPost‐expand include size: 5369/2048000 bytes\nTemplate argument size: 763/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Podiceps cristatus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Podiceps cristatus"},{"id":"wk-12","pos":{"top":"13","left":"90"},"time":{"start":976.7,"end":996},"art":"Castello di Manfredonia","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http:null\"></div><br><div><p>Il castello è situato nel centro abitato ed è rivolto verso il mare.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Castello di Manfredonia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Castello di Manfredonia"},{"id":"wk-13","pos":{"top":"14","left":"91"},"time":{"start":1002.9,"end":1032},"art":"Stele daunie","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http:null\"></div><br><div><p>Le <b>steli daunie</b> sono un tipo di monumento funerario in pietra, diffuso presso la Civiltà Daunia (una delle tre tribù illiriche degli Iapigi), nell'attuale Capitanata (la Provincia di Foggia, in Puglia), tra la fine dell'VIII e gli inizi del V secolo a.C. Sono a forma di lastra parallelepipeda, da cui sporge superiormente la testa, e sono decorate sui quattro lati. Le dimensioni variano tra i 40 e i 130 cm di altezza, e, conseguentemente, tra i 20 e gli 80 cm di larghezza; gli spessori sono compresi tra 3 e 12 cm. Le stele sono state ritrovate in numero consistente soprattutto nei siti dei centri antichi di Siponto (area a sud di Manfredonia, compresa grosso modo tra i tratti finali dei fiumi Candelaro e Cervaro), Salapia (localizzata in Contrada Giardino-Lupara), Teanum Apulum (San Paolo Civitate), Arpi (Foggia), Ausculum (Ascoli Satriano), Herdonia (Ordona), cioè nei più importanti insediamenti dauni del Tavoliere pugliese; in particolare, a Siponto, Salapia, Teanum Apulum e a Herdonia sono stati anche localizzate officine con produzioni dalle specifiche caratterizzazioni.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Stele daunie\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Stele daunie"},{"id":"wk-14","pos":{"top":"13","left":"90"},"time":{"start":1107.3,"end":1147},"art":"Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/74/Basilicasiponto.jpg/260px-Basilicasiponto.jpg\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>La <b>basilica minore di Santa Maria Maggiore di Siponto</b>, comunemente conosciuta come <b>basilica di Siponto</b> era l'antica cattedrale di Siponto, eretta nel 1977 a basilica minore dal cardinale Corrado Ursi quale rappresentante di Paolo VI. La basilica è dedicata a Maria Santissima di Siponto.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 794/1000000\nPreprocessor generated node count: 10902/1500000\nPost‐expand include size: 6099/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1870/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 7/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto"},{"id":"wk-15","pos":{"top":"15","left":"91"},"time":{"start":1169.8,"end":1199},"art":"Abbazia di San Leonardo in Lama Volara","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c7/Abbazia_di_San_Leonardo_in_Lama_Volara.jpg/260px-Abbazia_di_San_Leonardo_in_Lama_Volara.jpg\"></div><br><div>\n<p>L'<b>abbazia di San Leonardo in Lama Volara</b> è un'abbazia situata a Siponto, a dieci chilometri da Manfredonia, in provincia di Foggia. Fondata all'inizio del XII secolo, entrò in declino già nella seconda metà del Duecento, passando sotto l'amministrazione di diversi ordini religiosi fino alla definitiva chiusura dell'ospedale nel 1809, che decretò il suo abbandono.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 448/1000000\nPreprocessor generated node count: 8257/1500000\nPost‐expand include size: 2938/2048000 bytes\nTemplate argument size: 879/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 7/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia di San Leonardo in Lama Volara\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Abbazia di San Leonardo in Lama Volara"},{"id":"wk-16","pos":{"top":13,"left":91},"time":{"start":1212,"end":1234},"art":"Cattedrale di Trani","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c9/Cattedrale_Trani_apr06_01.jpg/239px-Cattedrale_Trani_apr06_01.jpg\"></div><br><div>\n<p>La <b>cattedrale di San Nicola Pellegrino</b> è il principale luogo di culto cattolico della città di Trani, in Puglia, sede vescovile dell'arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie.</p>\n<p>Inserita nella lista delle \"meraviglie italiane\",, si tratta di un esempio di architettura romanica pugliese. La sua costruzione è legata alle vicende di san Nicola Pellegrino, risalenti all'epoca della dominazione normanna.</p>\n<p>Fu costruita usando la pietra di Trani, un materiale da costruzione tipico della zona: si tratta un tufo calcareo, estratto dalle cave della città, caratterizzato da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco.</p>\n<p>La chiesa si distingue per il suo vistoso transetto e per l'uso dell'arco a sesto acuto nel passaggio situato sotto il campanile, fenomeno non molto diffuso nell'architettura romanica.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 368/1000000\nPreprocessor generated node count: 1983/1500000\nPost‐expand include size: 2251/2048000 bytes\nTemplate argument size: 673/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 4/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale di Trani\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cattedrale di Trani"},{"id":"wk-17","pos":{"top":"15","left":"91"},"time":{"start":1236.1,"end":1266},"art":"Castel del Monte","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d0/Flag_of_UNESCO.svg/25px-Flag_of_UNESCO.svg.png\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n\n<p><b>Castel del Monte</b> è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima del comune di Andria, a 18&nbsp;km dalla città nei pressi della località di Santa Maria del Monte.</p>\n<p>È situato su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri s.l.m.</p>\n<p>È stato inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1996.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 503/1000000\nPreprocessor generated node count: 4001/1500000\nPost‐expand include size: 8156/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1511/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 13/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.012s\nLua memory usage: 748 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Castel del Monte\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Castel del Monte"},{"id":"wk-18","pos":{"top":"14","left":"90"},"time":{"start":1284,"end":1344},"art":"Riserva naturale Salina di Margherita di Savoia","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/fb/Margherita_di_Savoia_-_BT_-_Le_saline.JPG/280px-Margherita_di_Savoia_-_BT_-_Le_saline.JPG\"></div><br><div>\n\n<p>La <b>riserva naturale Salina di Margherita di Savoia</b> è un'area naturale protetta della Puglia istituita nel 1977. Occupa una superficie di 3.871 ha nella Provincia di Barletta-Andria-Trani. Confina con altre due aree protette: la Riserva naturale Il Monte e la Riserva naturale Masseria Combattenti.</p>\n<p>Le sue saline (le <i>Ssaléne</i> in dialetto salinaro) che si affacciano nell'Adriatico sono le più grandi d'Europa e le seconde nel mondo. Riconosciute come zona umida di valore internazionale (D.M. 30.05.1979) ai sensi della Convenzione di Ramsar. È presente il Museo storico delle Saline, sito in un vecchio magazzino del sale adiacente alla cinquecentesca Torre delle Saline.</p>\n<p>All'interno della riserva si trova anche l'Osservatorio naturalistico \"Salpi\" in gestione alla Lipu.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 732/1000000\nPreprocessor generated node count: 9971/1500000\nPost‐expand include size: 8416/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3382/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 15/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Riserva naturale Salina di Margherita di Savoia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Riserva naturale Salina di Margherita di Savoia"},{"id":"wk-19","pos":{"top":"15","left":"90"},"time":{"start":1410,"end":1440},"art":"Cavaliere d'italia","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>Il <b>cavaliere d'Italia</b> (<i><b>Himantopus himantopus</b></i>, Linnaeus 1758) è un uccello di palude della famiglia dei Recurvirostridi.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nPreprocessor visited node count: 452/1000000\nPreprocessor generated node count: 6043/1500000\nPost‐expand include size: 6064/2048000 bytes\nTemplate argument size: 891/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Himantopus himantopus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Himantopus himantopus"}]}
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