{"video":[{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":649,"end":1888.037732},"spot":null,"idx":0,"id":"vd-0","videoId":0},{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":0,"end":1888.037732},"spot":null,"idx":1,"id":"vd-1","videoId":1},{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":0,"end":1888.037732},"spot":null,"idx":2,"id":"vd-2","videoId":2}],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":86,"end":146},"art":"Cane","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n\n\n<p>Il <b>cane</b>, <i>Canis lupus familiaris</i>, è un mammifero carnivoro ascritto al genere <i>Canis</i> (famiglia canidi). Con la addomesticazione si è distinto dal lupo, del quale rappresenta una forma neotenica (anche se al riguardo ci sono divergenze) Ha canini meno aguzzi, zanne bianche, zampe più estese, intestino più lungo ed è privo di artigli affilati. L'uomo ed il cane sono legati da almeno 36.000 anni. Alcuni ricercatori sono riusciti a datare un cranio di cane rinvenuto in una caverna sui monti Altai in Siberia. Questi studi ritengono che i cani moderni abbiano diversi antenati in comune. Le prove di un cane che ha vissuto insieme all'uomo risalgono a 11.000 - 12.000 anni fa e sono costituiti da resti fossili di una tomba di cultura natufiana, umani e di cane.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.288 seconds\nReal time usage: 0.340 seconds\nPreprocessor visited node count: 758/1000000\nPreprocessor generated node count: 8270/1500000\nPost‐expand include size: 10964/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2345/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Canis lupus familiaris\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Canis lupus familiaris"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":172,"end":202},"art":"Pecora","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>La <b>pecora</b> (<i>Ovis aries</i>, Linnaeus 1758) è un mammifero, della famiglia dei bovidi, genere <i>Ovis</i>.</p>\n<p>Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l'uomo si affida spesso a cani pastore.</p>\n<p>Il nome pecora (lat. <i>pecus</i> \"bestiame di piccolo taglio\" passato poi ad identificare un singolo animale) è riservato all'adulto femmina, il maschio della specie si chiama <b>ariete</b> o <b>montone</b>, mentre il piccolo è denominato <b>agnello</b> fino ad un anno di età.</p>\n<p>L'età di una pecora si stabilisce dal grado di usura degli incisivi, che come in tutti i Bovidi sono presenti esclusivamente nella mandibola, mentre la mascella presenta nella zona corrispondente da una formazione ossea continua. Gli agnelli, alla nascita, hanno otto denti da latte provvisori. Ad un anno i due incisivi frontali sono sostituiti da quelli permanenti; all'età di due anni si aggiungono altri due incisivi permanenti e fra i 3-4 anni si completa la dentizione permanente per arrivare intorno al quarto anno d'età agli otto incisivi definitivi.</p>\n<p>La pecora è di carattere molto timido ma, al contrario di quanto si possa pensare, è molto intelligente e dotata di molta memoria e facilità di apprendimento. Generalmente il vello delle pecore è marcatamente folto e fitto, estremamente riscaldante e di rapida crescita; è solitamente di colore bianco, biancastro, bianco sporco, talvolta anche nocciola. 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L'agente eziologico è il virus della rabbia, appartenente al genere <i>Lyssavirus</i>, della famiglia dei <i>Rhabdoviridae</i>, ordine <i>Mononegavirales</i>. L'animale serbatoio è solitamente il pipistrello, mentre l'infezione umana è mediata solitamente da cani nel ciclo urbano o da volpi nel ciclo silvestre in Europa, e da altri canidi selvatici nel resto del mondo.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.232 seconds\nReal time usage: 0.283 seconds\nPreprocessor visited node count: 324/1000000\nPreprocessor generated node count: 3148/1500000\nPost‐expand include size: 5497/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1355/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.015s\nLua memory usage: 781 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Rabbia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Rabbia"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":649,"end":679},"art":"Lupo","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>Il <b>lupo grigio</b> (<i>Canis lupus</i>, Linnaeus 1758), o semplicemente <b>lupo</b>, è un mammifero placentato appartenente alla famiglia dei Canidi.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.220 seconds\nReal time usage: 0.283 seconds\nPreprocessor visited node count: 551/1000000\nPreprocessor generated node count: 6648/1500000\nPost‐expand include size: 8418/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1679/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Canis lupus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Canis lupus"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":697.8,"end":727.8},"art":"Cavallo","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n\n\n<p>Il <b>cavallo</b> (<i><b>Equus caballus</b></i> <span style=\"font-variant: small-caps\">Linnaeus</span>, 1758), è un mammifero di grossa taglia appartenente all'ordine dei <i>Perissodactyla</i>, sottordine degli <i>Hippomorpha</i>, unico della famiglia <i>Equidae</i>, genere <i>Equus</i>, specie <i>Equus caballus</i>.</p>\n<p>L'evoluzione del cavallo è cominciata dai 55 ai 45 milioni di anni fa e ha portato dal piccolo <i>Hyracotherium</i> con più dita, al grande animale odierno, a cui rimane un unico dito. L'essere umano ha iniziato ad addomesticare i cavalli più tardi rispetto ad altri animali, attorno al 5.000 a.C. nelle steppe orientali dell'Asia (il tarpan), mentre in Europa lo si inizierebbe a vedere non prima del III millennio a.C. I cavalli della specie <i>caballus</i> sono tutti addomesticati, sebbene alcuni di questi vivano allo stato brado come cavalli inselvatichiti, diversi dai cavalli selvaggi che, invece, non sono mai stati addomesticati. L'unico cavallo selvaggio rimasto oggi è il quasi estinto cavallo di Przewalski. Il cavallo ha accompagnato e accompagna l'uomo in una notevole varietà di scopi: ricreativi, sportivi, di lavoro e di polizia, bellici, agricoli, ludici e terapeutici. Tutte queste attività hanno generato vari modi di cavalcare e guidare i cavalli usando ogni volta i finimenti più appropriati. L'uomo trae dal cavallo anche carne, latte, ossa, pelle e capelli, nonché estratti di urine e sangue per scopi farmaceutici.</p>\n<p>La femmina del cavallo, chiamata giumenta, ha un periodo di gestazione dei puledri di circa undici mesi, al termine dei quali il piccolo, una volta partorito, riesce a stare in piedi e a correre da solo dopo pochissimo tempo. Solitamente l'addomesticamento avviene dopo i tre anni di vita dell'animale. A cinque anni è completamente adulto, con una prospettiva di vita che si aggira sui 25-30 anni. Il cavallo presenta un'elevata specializzazione morfologica e funzionale all'ambiente degli spazi aperti come le praterie, in particolare ha sviluppato un efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all'alimentazione con erbe dure integrate con modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici.</p>\n<p>Le oltre trecento razze di cavalli si dividono in base alla corporatura (dolicomorfi, mesomorfi e brachimorfi) e in base al temperamento (a sangue freddo, mezzo sangue e i cosiddetti purosangue). Il tipo brachimorfo comprende i cavalli da tiro (Shire, Vladimir, Gipsy Vanner, ecc.), il tipo dolicomorfo le \"razze leggere da sella\" (purosangue inglese, arabo, trottatori, ecc.), mentre il tipo mesomorfo comprende le \"razze da sella\" (inglese e americana, Quarter Horse, trottatori, ecc.).<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.532 seconds\nReal time usage: 0.604 seconds\nPreprocessor visited node count: 789/1000000\nPreprocessor generated node count: 8378/1500000\nPost‐expand include size: 12922/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3042/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Equus caballus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Equus caballus"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":744.5,"end":774},"art":"Camargue (cavallo)","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/18/Horseicon.svg/25px-Horseicon.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>Il <b>Camargue</b> è una razza di cavallo di origine antica, originaria ed endemica della Camargue, in Francia, oggi diffusa anche in altre parti del mondo per la sua capacità di adattarsi alle zone umide. Il suo principale utilizzo in Camargue è la conduzione delle mandrie da combattimento, destinate alle arene del villaggio, verso il maneggio (in francese manade) dove avviene, attraverso tecniche sviluppate negli anni, la scelta dei capi di bovino (in francese Triage), generalmente tre, da portare all'arena (Abrivado), dopo la tipica course camarguaise, o course a la coccarde ( in italiano corsa camarghese) i tori sono da riportare al pascolo, operazione più facile dell'abrivado perché i tori tornano da soli a casa hanno solo bisogno di essere accompagnati (bandido).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.396 seconds\nReal time usage: 0.433 seconds\nPreprocessor visited node count: 2967/1000000\nPreprocessor generated node count: 12065/1500000\nPost‐expand include size: 3269/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1004/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Camargue (cavallo)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Camargue (cavallo)"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1040.4,"end":1070.4},"art":"airone guardabuoi","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>L'<b>airone guardabuoi</b> (<i>Bubulcus ibis</i> <small>Linnaeus, 1758</small>) è un uccello appartenente alla famiglia degli Ardeidi.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.172 seconds\nReal time usage: 0.206 seconds\nPreprocessor visited node count: 464/1000000\nPreprocessor generated node count: 6117/1500000\nPost‐expand include size: 5948/2048000 bytes\nTemplate argument size: 905/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Bubulcus ibis\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Bubulcus ibis"},{"id":"wk-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1182.8,"end":1212.8},"art":"Fenicottero","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p><i><b>Phoenicopterus</b></i> <span style=\"font-variant: small-caps\">Fürbringer, 1758</span> è un genere di uccelli della famiglia Phoenicopteridae.</p>\n<p>Sono uccelli sociali che vivono in grossi stormi nelle aree acquatiche, dalle dimensioni che vanno da 1 metro a 1 metro e mezzo d'altezza; si trovano sia nell'emisfero occidentale che in quello orientale.</p>\n<p>Le specie più grandi si nutrono in habitat salini o desertici. I nidi sono fatti di fango compatto e hanno la forma di tumulo con una cima concava nella quale ogni singolo uovo bianco viene deposto.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.220 seconds\nReal time usage: 0.270 seconds\nPreprocessor visited node count: 576/1000000\nPreprocessor generated node count: 7295/1500000\nPost‐expand include size: 7915/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1850/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Phoenicopterus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Phoenicopterus"},{"id":"gm-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":790,"end":820},"zoom":6,"mapType":"roadmap","ind":"Parc naturel régional de Camargue, Bouches-du-Rhone, France","loc":{"lat":"43.50","lng":"4.50"}}]}

Europa selvaggia - Gli amici dell'uomo

 

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