{"video":[{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":173,"end":588},"spot":null,"idx":0,"id":"vd-0","videoId":0},{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":396,"end":588},"spot":null,"idx":1,"id":"vd-1","videoId":1}],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":146.3,"end":176},"art":"Pernice bianca","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>La <b>pernice bianca</b> (<i>Lagopus muta</i> <span style=\"font-variant: small-caps\">Montin</span>, 1758) è un uccello della famiglia dei Phasianidae.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.164 seconds\nReal time usage: 0.203 seconds\nPreprocessor visited node count: 445/1000000\nPreprocessor generated node count: 6051/1500000\nPost‐expand include size: 5685/2048000 bytes\nTemplate argument size: 698/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Lagopus muta\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Lagopus muta"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":186.5,"end":216.5},"art":"Cicogna","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p><br></p>\n\n<p>I <b>Ciconidi</b> (<b>Ciconiidae</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">J.E.Gray, 1840</span>) sono una famiglia di uccelli appartenenti all'ordine dei Ciconiformi. La specie più nota della famiglia è probabilmente la cicogna bianca (<i>Ciconia ciconia</i>) che vive anche in Europa e compie lunghe migrazioni in Africa.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.204 seconds\nReal time usage: 0.249 seconds\nPreprocessor visited node count: 469/1000000\nPreprocessor generated node count: 6372/1500000\nPost‐expand include size: 5414/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1158/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ciconiidae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ciconiidae"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":226.2,"end":256.2},"art":"Grillo campestre","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n<p>Il <b>grillo campestre</b> (<i>Gryllus campestris</i> <span style=\"font-variant: small-caps\">Linnaeus</span>, 1758) è un insetto della Sottofamiglia dei Grillini.</p>\n<p>È un insetto nero con le tegmine brune dal corpo breve e leggermente appiattito, testa grande e globosa con lunghe antenne e zampe posteriori atte al salto. I maschi hanno sul turbercolo superiore un organo stridulante. Nelle femmine l'ovopositore è a sciabola. Si tratta del cosiddetto grillo canterino, che. insieme al grillo del focolare (<i>Acheta domestica</i>), costituisce un noto sottofondo sonoro nel periodo estivo, particolarmente di giorno e nella prima parte della serata. Tradizionalmente in passato, veniva rinchiuso in gabbiette di sughero e filo di ferro in alcune festività locali collegate all'Ascensione, per rallegrare i bimbi col suo canto. La Festa del grillo di Firenze è la maggiormente nota. Tutela animale e rarefazione della specie hanno pressoché estinto l'usanza.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.628 seconds\nReal time usage: 0.836 seconds\nPreprocessor visited node count: 4701/1000000\nPreprocessor generated node count: 17086/1500000\nPost‐expand include size: 9036/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2215/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Gryllus campestris\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Gryllus campestris"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":266.6,"end":296.6},"art":"Cicadidae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>Le <b>Cicadidi</b> (<b>Cicadidae</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">Westwood</span>, 1840) sono una Famiglia di insetti dell'ordine dei Rhynchota (sottordine Homoptera Auchenorrhyncha, Infraordine Cicadomorpha).</p>\n<p>Appartengono a questa famiglia la maggior parte delle specie di insetti comunemente noti come cicale.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.232 seconds\nReal time usage: 0.276 seconds\nPreprocessor visited node count: 413/1000000\nPreprocessor generated node count: 5847/1500000\nPost‐expand include size: 6372/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1819/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cicadidae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cicadidae"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":344.4,"end":374.4},"art":"Ghiozzo di ruscello","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p><i><b>Padogobius nigricans</b></i> <span style=\"font-variant: small-caps\">Canestrini, 1867</span>, conosciuto comunemente come <b>ghiozzo di ruscello</b>, è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Gobiidae, endemico dell'Italia.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.268 seconds\nReal time usage: 0.312 seconds\nPreprocessor visited node count: 531/1000000\nPreprocessor generated node count: 6289/1500000\nPost‐expand include size: 7719/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1308/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Padogobius nigricans\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Padogobius nigricans"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":396,"end":426.1},"art":"Cervidae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>I <b>Cervidi</b> (<b>Cervidae</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">Goldfuss, 1820</span>) sono una famiglia di mammiferi artiodattili, molti dei quali sono noti con il nome comune di <b>cervo</b>.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.160 seconds\nReal time usage: 0.196 seconds\nPreprocessor visited node count: 420/1000000\nPreprocessor generated node count: 6021/1500000\nPost‐expand include size: 3949/2048000 bytes\nTemplate argument size: 821/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cervidae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cervidae"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":433.3,"end":463.3},"art":"Pinnipedi","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>I <b>Pinnipedi</b> (<i><b>Pinnipedia</b></i>, <small>Illiger, 1811</small>) sono una superfamiglia dei Carnivora. Sono Mammiferi semi-acquatici largamente distribuiti.</p>\n<p>Non è difficile riconoscere una foca. Una sagoma agile, filante, con tutti e quattro gli arti modificati in natatoie, è sufficiente ad assegnare qualunque membro del gruppo all'ordine <i>Pinnipedia</i>, le foche nel senso più ampio del termine. La parola «pinnipede» si riferisce per l'appunto a questa modificazione ed è una fusione di due vocaboli latini: <i>pinna</i>, una penna o un'ala, e <i>pes</i> (genitivo, <i>pedis</i>), un piede. I Pinnipedi sono pertanto i Mammiferi dal piede a foggia di ala.</p>\n<p>Di quest'ordine fanno parte tre famiglie: Odobenidi, ridotti ai nostri giorni a un'unica specie, il tricheco; Otaridi, le otarie, comprendenti 16 specie; Focidi, le foche vere e proprie, con 18 specie (o forse 19, supponendo che la foca monaca dei Caraibi non sia di fatto estinta).</p>\n<p>Le somiglianze tra gli Odobenidi e gli Otaridi sono sufficienti a giustificare la loro riunione in una superfamiglia: <i>Otarioidea</i>. Rilevanti sono comunque le differenze rispetto ai Focidi, tanto che la maggior parte dei biologi è dell'opinione che i due gruppi si siano evoluti separatamente dal ceppo dei Carnivori: le otarie circa 25 milioni di anni fa e le foche approssimativamente 15. Il rapporto di parentela tra Pinnipedi e Carnivori è oggetto di accese discussioni. Taluni ritengono di scorgere affinità bastanti a collocare i Pinnipedi nell'ordine Carnivori. In questa sede abbiamo preferito mantenere una precisa divisione.</p>\n<p>Le analogie tra Otaridi e Focidi sono più singolari delle diversità e stanno di fatto alla base della facilità con cui riusciamo a individuare una «foca». Il motivo non va cercato troppo lontano: tutti i Pinnipedi hanno dovuto adattare il modello morfologico tipico dei Mammiferi e valido per un'esistenza terragnola e un ambiente idrico tridimensionale. Essendo l'acqua di gran lunga più densa e viscosa dell'aria, i Pinnipedi dovettero plasmare una forma corporea diversa e adottare nuovi metodi di locomozione; poiché la perdita di calore in acqua è notevolmente più rapida che nel mezzo aereo, furono costretti a mettere a punto strategie di conservazione termica; infine, dato che l'ossigeno sciolto in acqua è inadatto al sistema respiratorio dei Mammiferi, si trovarono nella necessità di elaborare una serie di adattamenti che consentissero loro di tenersi in attività ventilando i polmoni a intervalli relativamente lunghi, un quadro di innovazioni che nel loro insieme costituiscono la fisiologia dell'immersione.</p>\n<p>Ovviamente questi problemi hanno dovuto essere risolti da tutti e tre i gruppi di Mammiferi che si sono specializzati per la vita acquatica. Tuttavia, laddove i Cetacei (balene e delfini) e i Sirenii (manati e dugonghi) hanno reciso ogni legame con la terraferma, i Pinnipedi soddisfano le loro esigenze alimentari in mare, ma rimangono vincolati al terreno solido (o al ghiaccio) come luogo di riproduzione e allattamento della prole. Queste due caratteristiche, nutrizione marina e nascita terrestre, hanno lasciato un'impronta indelebile su quasi tutti gli aspetti della loro esistenza.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.296 seconds\nReal time usage: 0.349 seconds\nPreprocessor visited node count: 502/1000000\nPreprocessor generated node count: 6303/1500000\nPost‐expand include size: 6223/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1251/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Pinnipedia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Pinnipedia"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":470.5,"end":500.5},"art":"Cetacei","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>I <b>Cetacei</b> (<b>Cetacea</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">Brisson</span>, 1762) sono un ordine di mammiferi euplacentati, completamente adattatisi alla vita acquatica. Il nome cetaceo deriva dal greco <i>κῆτος (kētos)</i>, che significa <i>balena</i> o <i>mostro marino</i> e fu introdotto da Aristotele per designare gli animali acquatici dotati di respirazione polmonare.</p>\n<p>Presentano un corpo fusiforme, simile a quello dei pesci, che assicura loro una maggiore idrodinamicità. Gli arti anteriori sono modificati in pinne; gli arti posteriori come tali sono assenti; rimangono solo alcune piccole ossa vestigiali, nascoste dentro al corpo, e non collegate alla spina dorsale per l'assenza del bacino. La pinna caudale è disposta orizzontalmente e divisa in due lobi. Sono generalmente privi di peli e sono isolati termicamente da uno spesso strato di grasso.</p>\n<p>L'ordine Cetacea comprende circa 85 specie, quasi tutte marine tranne 5 specie di delfini di acqua dolce. Le specie sono suddivise in due sottordini: Mysticeti ed Odontoceti. Esiste un terzo sottordine, Archaeoceti, cui appartengono solo specie estinte.</p>\n<p>Tra i misticeti si trovano gli animali comunemente chiamati balene, i più grandi conosciuti al mondo: in particolare la balenottera azzurra è il più grande animale oggi esistente sulla Terra. Tra gli odontoceti, invece, si trovano delfini e orche, spesso allevati e addestrati nei delfinari.</p>\n<p>La branca della biologia che si occupa dello studio di questi animali è la cetologia.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.216 seconds\nReal time usage: 0.276 seconds\nPreprocessor visited node count: 471/1000000\nPreprocessor generated node count: 6113/1500000\nPost‐expand include size: 6565/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1332/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cetacea\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cetacea"},{"id":"wk-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":511,"end":541},"art":"Delfino","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>Con il nome di <b>delfino</b> si indica comunemente un gruppo parafiletico di mammiferi marini appartenenti all'ordine degli Odontoceti e che raggruppa le famiglie Delphinidae (delfini oceanici) e Platanistoidea (delfini di fiume), i cui membri generalmente sono di piccole dimensioni.</p>\n<p>Il termine \"delfino\" talvolta viene utilizzato per riferirsi particolarmente alle specie più conosciute: il tursiope ed il delfino comune.</p>\n<p>Anche il narvalo e il beluga vengono occasionalmente chiamati delfini, pur essendo classificati nella famiglia Monodontidae. Sono state classificate quasi 40 specie di delfino suddivise in 17 generi. Variano in dimensione da 1.2 m e 40 kg (<i>Cephalorhynchus hectori maui</i>) a 9.5 m e 6 tonnellate (orca). La maggior parte delle specie pesano da 50 a 200 kg.</p>\n<p>La parola \"delfino\" deriva dal greco δελφίς (<i>delphís</i>), \"delfino\", termine derivato da δελφύς (<i>delphýs</i>), \"utero\".</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.096 seconds\nReal time usage: 0.143 seconds\nPreprocessor visited node count: 38/1000000\nPreprocessor generated node count: 347/1500000\nPost‐expand include size: 347/2048000 bytes\nTemplate argument size: 9/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Delfino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Delfino"}]}

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